In attesa dell’apertura ufficiale prevista per il 2026, Museo Sant’Orsola organizza una serie di mostre che invadono gli spazi del cantiere, invitando artisti contemporanei a portare il loro sguardo sul monumento e sulla sua storia. Di mostra in mostra, i visitatori potranno partecipare alla rinascita del luogo e riappropriarsi progressivamente di spazi per troppo tempo sottratti alla vita della città.
PROSSIMA MOSTRA:
The Rose That Grew From Concrete (5 settembre 2025 – 4 gennaio 2026)
Chiara Bettazzi, Bottega Bianco Bianchi Scagliola, Mireille Blanc, Bianca Bondi, Davidovici & Ctiborsky, Marion Flament, Federico Gori, Beate Höing, Flora Moscovici, Chris Oh, Elise Peroi, Clara Rivault, Shubha Taparia
Terza e ultima edizione delle “mostre in cantiere” prima dell’avvio ufficiale dei lavori di riqualificazione del complesso, questa collettiva riunisce tredici voci artistiche italiane e internazionali che si confrontano con lo spazio dell’ex monastero non solo per raccontarne le trasformazioni, ma anche per curarne simbolicamente le ferite.
Attraverso opere site-specific realizzate con linguaggi e materiali differenti, ogni artista reinterpreta i cicli di occupazione, cantiere e abbandono che hanno attraversato il luogo, e rende omaggio alla forza della natura, capace nei secoli di insinuarsi tra le crepe del cemento e fiorire anche nelle condizioni più ostili.
The Rose That Grew From Concrete è una mostra sulla resilienza e sulla possibilità di rinascere, anche tra le rovine: un racconto corale che fa del passato una radice da cui ripartire.
MOSTRE PASSATE:
Rivelazioni (28 giugno – 27 ottobre 2024)
Juliette Minchin e Marta Roberti incantano l’antico convento di Sant’Orsola
La seconda edizione di “mostre in fase di cantiere” ha visto come protagoniste la scultrice francese e la disegnatrice italiana, entrambe chiamate a Sant’Orsola per creare delle opere site specific. Le installazioni in cera di Juliette Minchin e i delicati disegni di Marta Roberti hanno rivelato aspetti inediti del passato dell’ex monastero. Le due artiste hanno proposto un comune approccio immaginifico che ha aperto l’antico convento ad un’altra dimensione, quella del sogno.
La mostra, dunque, è stata concepita come rievocazione onirica del passato di Sant’Orsola e ha voluto essere un omaggio non solo alla memoria del luogo ma anche all’immaginazione e alla capacità incantatrice dell’arte.
Oltre le mura di Sant’Orsola (giugno, settembre 2023)
Sophia Kisielewska-Dunbar e Alberto Ruce raccontano storie dimenticate
Per la prima mostra del futuro Museo, Oltre le mura di Sant’Orsola, due giovani artisti sono stati chiamati per la creazione di un progetto artistico ispirato alle donne che un tempo abitavano il luogo.
Richiamandosi alla vicenda di Lisa Gherardini, la presunta modella della Gioconda di Leonardo da Vinci, che trascorse i suoi ultimi anni di vita nel convento di Sant’Orsola, lo street artist Alberto Ruce ha realizzato un’installazione sospesa sulle fondamenta dell’antica chiesa. Nell’ex spezieria monastica, invece, ha dipinto dei grandi murales che evocano l’attività farmaceutica praticata dalle suore proprio in quel luogo.
L’opera di Sophia Kisielewska-Dunbar, invece, entra in dialogo con il patrimonio disperso di Sant’Orsola e si interroga sulla condizione femminile entro le mura dei conventi. Il suo grandioso trittico ad olio su tela, intitolato Noli me tangere, reinterpreta e attualizza la tradizionale iconografia del martirio di sante attraverso una lente femminile. Il dipinto, allestito nella seconda chiesa conventuale, apre un nuovo spazio di incontro tra antico e contemporaneo.
TOUR DE FRANCE promessa et supplizio, I campioni italiani della Grande Boucle (28 giugno – 21 luglio 2024)
L’esposizione è stata concepita come un omaggio ai sette ciclisti italiani che hanno vinto il Tour de France attraverso una selezione di fotografie storiche, di filmati d’archivio e di oggetti d’epoca tra cui dei prestiti eccezionali del museo Ottavio Bottecchia e del museo fiorentino del ciclismo Gino Bartali.